Ogni anno, in Europa, le malattie cardiovascolari (CVD), in primo luogo la CVD aterosclerotica, sono responsabili di oltre quattro milioni di decessi. Studi prospettici, studi randomizzati e studi di randomizzazione mendeliana hanno tutti, ugualmente dimostrato che l'aumento di C-LDL è una causa prevalente di atherosclerotic cardiovascular disease (ASCVD). L’ipercolesterolemia è un fattore causale della malattia cardiovascolare aterosclerotica [LG ESC/EAS 2019]: numerosi studi hanno mostrato che un adeguato trattamento con farmaci ipolipemizzanti produce una riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare in pazienti con un profilo di rischio cardiovascolare aumentato sia in prevenzione primaria che in prevenzione secondaria.
La disponibilità di nuove opzioni terapeutiche potrebbe rappresentare l’opportunità per discutere e rivalutare le attuali opzioni di trattamento e di gestione del paziente dislipidemico ad alto o molto alto rischio cardiovascolare. Da qui la necessità di formare la classe medica sulle nuove frontiere terapeutiche, sull’importanza dei target e l’aderenza per il benessere del paziente. Inoltre il rischio lifetime di sviluppare Fibrillazione Atriale, la più comune aritmia cardiaca sostenuta, e’ del 33% ed è maggiore negli individui di sesso maschile.
Le ultime line guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) presentano un approccio terapeutico olistico dei pazienti con FA o “Atrial fibrillation Better Care” (ABC), dove “A” sta per “Avoid stroke” o riduzione del rischio embolico, “B” per “Better symptom management” e integra i concetti di rate e rythm control, mentre “C” indica “Cardiovascular and Comorbidity optimization” e si riferisce all’identificazione e alla gestione delle patologie concomitanti, dei fattori di rischio cardiometabolici e di quegli elementi dello stile di vita che contribuiscono allo sviluppo della patologia.
Nei moduli didattici si alterneranno sia relazioni di aggiornamento che casi clinici utili a focalizzare i concetti esposti.